Perché il mondo non può ignorare il nuovo allarme climatico del 2024?

L’anno 2024 ha segnato un momento decisivo nella lotta contro la crisi climatica su scala planetaria. In questo contesto allarmante, la temperatura globale ha raggiunto livelli mai visti prima: ben 1,6°C oltre i parametri preindustriali stabiliti come riferimento. Questa situazione critica va ad accrescere le preoccupazioni circa il superamento della soglia individuata dall’Accordo di Parigi fissata a 1,5°C. Il Copernicus Climate Change Service (C3S) ha registrato questo aumento significativo come un chiaro segnale d’allerta per l’intera umanità e per l’ambiente stesso. Ora ci troviamo davanti a una temperatura media terrestre pari a 15,10°C, superiore rispetto ai già allarmanti dati medi del triennio 1991-2020 (aumento totale: +0,72 °C) e al picco dell’anno passato (aumento: +0,12 °C). Questi valori delineano uno scenario complesso: siamo entrati in un’era segnata da eventi climatici estremi che presentano sfide senza precedenti sia per gli ecosistemi naturali sia per le società umane nel loro insieme.

Conseguenze del Riscaldamento Globale

Le temperature globali eccezionali, combinate a quantità record di vapore nell’aria nel corso dell’anno, hanno generato una serie di ondate di calore e precipitazioni intense mai osservate prima, provocando numerosi disagi a livello mondiale. In Antartide, la superficie dei ghiacci marini ha raggiunto il minimo storico durante il mese di novembre. Questo fenomeno ha causato un devastante deterioramento della salute umana, specialmente nelle aree più a rischio, ed ha danneggiato gravemente l’agricoltura, compromettono raccolti essenziali. Inoltre, il 44% del pianeta ha vissuto almeno una giornata caratterizzata da condizioni di “forte” o “estremo” stress termico, stabilendo un nuovo primato annuale. Le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica e metano hanno raggiunto livelli senza precedenti nel 2024, con 422 parti per milione (ppm) di CO2 e 1897 parti per miliardo (ppb) di metano, alimentando ulteriormente il cambiamento climatico.

La Finanza e il Cambiamento Climatico

Attualmente il contesto finanziario mostra segni di disincanto nei confronti del celebre principio ESG (Environmental, Social, and Governance). BlackRock, riconosciuto come il più grande gestore d’investimenti al mondo, ha notificato ai suoi clienti istituzionali l’interruzione della collaborazione con il programma Net Zero Asset Managers. In modo simile si sono comportate anche tutte le sei principali banche americane; infatti JPMorgan e Goldman Sachs hanno scelto di recedere dalla Net-Zero Banking Alliance. Le motivazioni dietro queste decisioni includono l’elezione presidenziale di Donald Trump negli Stati Uniti assieme all’incremento delle regolamentazioni governative. Tali sviluppi sollevano seri interrogativi sull’efficacia del comparto finanziario nell’affrontare la crisi climatica attuale quando risulta fondamentale intraprendere azioni decisive per proteggere l’ambiente.

Prospettive Future e Riflessioni

Prospettando ciò che ci attende, appare chiaro che il 2024 costituisce un bivio decisivo rispetto alla questione climatica mondiale. Il superamento dei record termici e fenomeni meteorologici anomali pongono in evidenza una speranza urgente: agire immediatamente per contrastare la crisi climatica. Esperti nel campo avvertono che senza interventi significativi ora, le anomalie climatiche attuali potrebbero stabilizzarsi come consuetudini abituali. In questo scenario critico, occorre approfondire cosa si intenda con space economy, termine associato all’ottimizzazione delle risorse spaziali al fine di arricchire la qualità della vita sul nostro pianeta. I satelliti servono ad esempio non solo a studiare le variazioni climatiche ma anche a raccogliere informazioni indispensabili ai fini delle ricerche ambientali future; oltre a ciò un’opzione avanzata nella misura riguarda lo sfruttamento minerario degli asteroidi come potenziale soluzione all’impatto negativo dell’estrazione da fonti terrestri.
Osservando queste difficoltà globalmente interconnesse, diventa imperativo riflettere sulle modalità attraverso cui ogni nostra scelta quotidiana possa ridisegnare significativamente il destino della Terra. Il fenomeno della crisi climatica, ormai innegabile, esige da parte nostra non solo un atto di consapevolezza ma anche una vera e propria mobilitazione comunitaria per preservare l’integrità del nostro pianeta per chi verrà dopo di noi. In qualità di membri attivi della società, abbiamo la facoltà e il dovere morale di adottare approcci alla vita quotidiana più orientati verso la sostenibilità, così come è fondamentale supportare iniziative politiche che favoriscano un’equità sia a livello ambientale che sociale.