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- Nel 1965, Alexei Leonov ha compiuto la prima passeggiata spaziale, della durata di 12 minuti e 9 secondi, aprendo nuove prospettive per l'esplorazione spaziale.
- Nonostante le difficoltà, come il gonfiaggio eccessivo della tuta, l'esperienza di Leonov ha spianato la strada a oltre 900 attività extraveicolari compiute da 267 astronauti di 12 nazionalità.
- L'esperienza di Leonov ha aperto la strada al concetto di "in-space servicing, assembly, and manufacturing" (ISAM), che mira a riparare, assemblare e produrre oggetti nello spazio, con un impatto significativo sulla space economy.
Il 18 marzo 1965, un evento straordinario ha segnato la storia dell’esplorazione spaziale: il cosmonauta sovietico Alexei Leonov compì la prima passeggiata spaziale, un’impresa audace che ha aperto nuove frontiere nell’attività umana nello spazio. Questo anniversario ci offre l’opportunità di riflettere su quanto lontano siamo arrivati e sulle sfide che ancora ci attendono.
Un salto nel vuoto: la missione Voskhod 2
Alle 9:30 del mattino, ora italiana, Alexei Leonov aprì il portello della Voskhod 2, una capsula spaziale sovietica, e si trovò a fluttuare nello spazio, con la Terra che si estendeva sotto di lui. Questa prima attività extraveicolare (EVA), come viene tecnicamente definita, durò 12 minuti e 9 secondi, durante i quali Leonov sperimentò la sensazione di libertà e isolamento nel vuoto cosmico. La missione Voskhod 2, con a bordo anche il comandante Pavel Belyayev, partì dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, lo stesso sito da cui ancora oggi vengono lanciate le capsule spaziali russe dirette verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
La preparazione per l’EVA fu meticolosa. Leonov indossò una tuta spaziale dotata di uno zaino rigido contenente l’ossigeno necessario per la respirazione. Per evitare la depressurizzazione della capsula, fu utilizzata una camera d’equilibrio gonfiabile (airlock), un ambiente intermedio tra la Voskhod 2 e lo spazio esterno.

Imprevisti e difficoltà: una passeggiata tutt’altro che tranquilla
Nonostante la preparazione, la passeggiata spaziale di Leonov fu tutt’altro che una passeggiata nel parco. La tuta spaziale si gonfiò eccessivamente, limitando i movimenti del cosmonauta e rendendo difficile il rientro nella capsula. Leonov dovette prendere una decisione rischiosa: ridurre la pressione all’interno della tuta, correndo il rischio di una rapida decompressione. Questa manovra gli permise di controllare meglio i movimenti e di rientrare nell’airlock, ma gli causò un aumento della temperatura corporea e una forte sudorazione.
Anche il rientro sulla Terra fu pieno di imprevisti. Un ritardo nella preparazione e un problema al sistema di navigazione fecero sì che la capsula atterrasse a 400 chilometri dal punto previsto, in una fitta foresta nella regione di Perm, a ovest degli Urali. Leonov e Belyayev dovettero trascorrere due notti al freddo, circondati da orsi e lupi, prima di essere recuperati dalle squadre di soccorso.
Un’eredità duratura: dalle prime EVA al programma Artemis
Nonostante le difficoltà, la passeggiata spaziale di Leonov fu un successo storico, aprendo la strada a future missioni spaziali e dimostrando la possibilità di lavorare all’esterno delle navicelle. Da allora, oltre 267 astronauti di 12 nazionalità hanno compiuto più di 900 attività extraveicolari. Le EVA sono diventate essenziali per la manutenzione della Stazione Spaziale Internazionale, la costruzione di nuove infrastrutture nello spazio e l’esplorazione di altri corpi celesti.
La prima passeggiata spaziale statunitense fu compiuta da Edward White durante la missione Gemini 4 nel giugno 1965, pochi mesi dopo l’impresa di Leonov. Negli anni successivi, le EVA sono diventate sempre più complesse e sofisticate, con l’utilizzo di tute spaziali avanzate e strumenti specializzati.
Oggi, le attività extraveicolari sono fondamentali per il programma Artemis, che mira a riportare l’uomo sulla Luna entro il 2025. Gli astronauti che parteciperanno alle missioni Artemis dovranno essere in grado di svolgere complesse operazioni all’esterno della navicella, come la costruzione di una base lunare e la raccolta di campioni di roccia.
*Oltre i confini: l’importanza delle EVA nell’esplorazione spaziale*
La passeggiata spaziale di Alexei Leonov non fu solo un’impresa tecnologica, ma anche un atto di coraggio e di visione. Leonov si spinse oltre i confini conosciuti, aprendo nuove prospettive per l’esplorazione spaziale e dimostrando che l’uomo è in grado di superare i propri limiti.
Le attività extraveicolari sono essenziali per l’esplorazione spaziale perché permettono agli astronauti di svolgere compiti che non potrebbero essere eseguiti all’interno delle navicelle. Le EVA consentono di riparare satelliti, costruire stazioni spaziali, raccogliere campioni di roccia su altri pianeti e preparare il terreno per future missioni umane.
Ma le EVA sono anche attività pericolose, che richiedono una preparazione meticolosa e un alto livello di competenza. Gli astronauti devono essere in grado di affrontare situazioni impreviste e di risolvere problemi complessi in un ambiente ostile.
La passeggiata spaziale di Leonov ci ricorda che l’esplorazione spaziale è un’impresa rischiosa, ma anche un’avventura straordinaria che può portare a nuove scoperte e a una migliore comprensione del nostro universo.
Amici, riflettiamo un attimo su questa incredibile avventura. La space economy, in termini semplici, è l’insieme delle attività economiche legate allo spazio. La passeggiata spaziale di Leonov, pur essendo un’impresa scientifica e tecnologica, ha gettato le basi per un futuro in cui l’uomo può operare e lavorare nello spazio. Pensate alla manutenzione dei satelliti, alla costruzione di stazioni spaziali, all’estrazione di risorse da asteroidi: tutte queste attività richiedono la capacità di muoversi e lavorare nello spazio, proprio come fece Leonov.
Un concetto più avanzato è quello di “in-space servicing, assembly, and manufacturing” (ISAM). Si tratta della capacità di riparare, assemblare e produrre oggetti nello spazio. Questa capacità potrebbe rivoluzionare la space economy, permettendo di costruire infrastrutture spaziali più grandi e complesse, di riparare satelliti in orbita e di produrre materiali con proprietà uniche che non possono essere ottenute sulla Terra. La passeggiata spaziale di Leonov è stata il primo passo verso questo futuro.
- Pagina ufficiale dell'ESA sulla vita e l'eredità di Alexei Leonov.
- Pagina di Wikipedia dedicata alla missione Voschod 2, utile per approfondimenti.
- Pagina di Wikipedia sul cosmodromo di Baikonur, sito di partenza della missione.
- Documento NASA sulle operazioni EVA per il programma Artemis, essenziali per confronto.