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- Rivelato OGLE-2011-BLG-0462: buco nero solitario senza stelle vicine.
- Massa stimata: circa 7.15 masse solari.
- Dista circa 5.000 anni luce, velocità di 51.1 km/s.
Un progresso notevole nel campo dell’astronomia contemporanea si è materializzato con la conferma dell’esistenza del buco nero solitario denominato OGLE-2011-BLG-0462. Questo corpo celeste, avvolto nel mistero, si distingue per l’assenza totale sia di stelle vicine che di dischi di accumulo. La sua identificazione è stata possibile grazie a più di un decennio di accurate osservazioni eseguite attraverso il telescopio spaziale Hubble e per merito di una rete collaborativa formata da 16 telescopi situati sulla Terra. La scoperta, pubblicata su The Astrophysical Journal, inaugura la documentazione ufficiale di un buco nero stellare riconosciuto come completamente isolato, aprendo così prospettive innovative per la comprensione dei fenomeni legati a questi oggetti celesti enigmatici e alla loro distribuzione all’interno della nostra galassia.
La Rivelazione Attraverso il Microlensing Gravitazionale
L’identificazione di OGLE-2011-BLG-0462 è nata da un fenomeno stupefacente noto come microlensing gravitazionale. Questo processo si manifesta quando un oggetto cosmico di notevole entità – come, ad esempio, un buco nero – passa di fronte a una stella remota; tale transito provoca la deviazione e l’incremento della luminosità proveniente dalla stella in questione. L’evento di microlensing analizzato si è rivelato eccezionalmente duraturo: sono stati necessari circa 270 giorni per acquisire dati con livelli di precisione elevatissimi. Le misurazioni effettuate dal telescopio spaziale *Hubble, durante undici anni complessivi, hanno consentito il calcolo dello spostamento percepito delle stelle sullo sfondo; questo moto esprime la flessione astrometrica generata dalla massa presente nel buco nero stesso. Contestualmente, le rilevazioni fotometriche eseguite dalla Terra hanno fornito dettagli fondamentali riguardo alla parallasse implicata nell’evento – ovvero alla variazione del segnale causata dal movimento planetario rispetto al Sole. La sinergia di queste metodologie ha condotto a una valutazione estremamente accurata della massa dell’entità osservata.

Un Buco Nero di Massa Stellare Isolato
I risultati dell’indagine, aggiornati nel 2025 grazie a nuovi dati di Hubble, certificano che l’oggetto che agisce da lente gravitazionale è un buco nero con una massa equivalente a 7.15 ± 0.83 masse solari. Localizzato a una distanza di circa 1.52 ± 0.15 kiloparsec dalla Terra (circa 5.000 anni luce), nel cuore del bulge galattico. La sua velocità, misurata rispetto alle stelle che lo circondano, si attesta sui 51.1 km/s, lasciando intendere che potrebbe aver subito una propulsione (“calcio”) durante l’esplosione di supernova che ne ha determinato la formazione. È fondamentale sottolineare che non è stata intercettata alcuna radiazione proveniente dalla posizione del buco nero, neanche nelle indagini più recenti e approfondite. Questo esclude la presenza di una stella compagna luminosa oppure di una nana bruna e rafforza la natura isolata dell’oggetto. Gli autori dello studio hanno anche cercato possibili compagni stellari fino a distanze di 2.000 unità astronomiche (all’incirca 300 miliardi di chilometri), senza trovare nulla. L’assenza di una sorgente luminosa che si muova in modo solidale con il buco nero, esclude la presenza di compagni con massa superiore alle 0.2 masse solari.
Implicazioni e Prospettive Future
La scoperta riguardante OGLE-2011-BLG-0462 comporta conseguenze significative per la nostra comprensione della nascita e dell’evoluzione dei buchi neri. Fino ad ora, la maggior parte dei buchi neri identificati all’interno della nostra galassia era emersa a seguito di interazioni con stelle vicine; spesso tale fenomeno si manifestava tramite emissioni nei raggi X oppure mediante onde gravitazionali prodotte da sistemi binari in fase di fusione. L’individuazione di un buco nero isolato suggerisce che tali entità potrebbero essere più comuni di quanto si pensasse in passato. Il prossimo lancio del telescopio spaziale Nancy Grace Roman, previsto per il 2027, è considerato una potenziale svolta per individuare ulteriori esemplari isolati e ampliare così le nostre conoscenze sull’universo oscuro. Inoltre, la capacità di identificare tali corpi celesti attraverso il microlensing gravitazionale rappresenta un approccio integrativo rispetto alla ricerca tradizionale sui buchi neri binari, offrendo opportunità senza precedenti per esplorare aree della galassia ancora non mappate.
Un Nuovo Capitolo nell’Esplorazione dell’Universo Oscuro
L’individuazione di OGLE-2011-BLG-0462 segna una vera e propria rivoluzione per l’astrofisica contemporanea. Si tratta del primo buco nero isolato con massa stellare ad essere confermato*, rintracciato non tramite le sue emissioni dirette, bensì per l’influenza gravitazionale che esercita nello spazio-tempo circostante. Tale traguardo è il frutto della combinazione efficace tra fotometria estremamente precisa, astrometria milliarcosecondica e tecniche avanzate di analisi delle immagini; questo ha aperto nuovi orizzonti nella scoperta di numerosi altri buchi neri silenziosi all’interno della nostra galassia. L’emergere di questa figura solitaria nel panorama cosmico evidenzia quanto vasto ed enigmatico rimanga l’universo da esplorare, oltre a sottolineare l’importanza della tecnologia e del lavoro collaborativo nel rivelarne i misteri più reconditi.
- Pagina Wikipedia dedicata a OGLE-2011-BLG-0462, con dettagli sulla sua scoperta.
- Analisi del candidato buco nero isolato OGLE-2011-BLG con dati Hubble.
- Articolo scientifico originale che descrive in dettaglio la scoperta del buco nero.
- Studio originale pubblicato su The Astrophysical Journal sulla scoperta del buco nero.