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- Lucy sorvolerà l'asteroide 52246 Donaldjohanson il 20 aprile 2025.
- Distanza minima dal sorvolo: circa 960 chilometri.
- Nel 2027 Lucy raggiungerà la regione del "campo greco" (L4).
La sonda Lucy della NASA si sta preparando per un ulteriore incontro ravvicinato con un corpo celeste, un passaggio cruciale nel suo lungo percorso verso gli asteroidi troiani di Giove. Il 20 aprile 2025, Lucy intercetterà l’asteroide 52246 Donaldjohanson, un oggetto spaziale con un diametro approssimativo di 4 chilometri, situato nella fascia principale tra Marte e Giove. Questo sorvolo, pianificato a circa 960 chilometri di distanza, rappresenta una fase di transizione indispensabile per collaudare e tarare gli strumenti della sonda in preparazione delle future indagini sugli asteroidi troiani.
Un Test Importante Prima della Meta Finale
L’incontro ravvicinato con Donaldjohanson non è semplicemente un’occasione per acquisire dati scientifici su un asteroide poco studiato, ma anche una prova pratica per le capacità operative di Lucy. La sonda, lanciata il 16 ottobre 2021, ha già effettuato un sorvolo dell’asteroide 152830 Dinkinesh nel novembre 2023, rivelando un sistema binario inatteso. Questo primo incontro ha permesso agli ingegneri di valutare l’efficacia degli strumenti e di affinare le procedure di navigazione. Il sorvolo di Donaldjohanson costituisce un ulteriore passo avanti nella preparazione per le sfide che attendono Lucy nel sistema gioviano. Durante il flyby, la sonda utilizzerà il suo sistema di puntamento finale per mantenere l’asteroide nel campo visivo dei suoi strumenti scientifici: L’LORRI (imager ad alta risoluzione), L’Ralph (spettrometro a colori e infrarossi) e L’TES (spettrometro a emissione termica). Tuttavia, per proteggere i sensori da una luce solare intensa, le osservazioni si fermeranno 40 secondi prima del punto di massimo avvicinamento.

Verso gli Asteroidi Troiani: Un Viaggio nel Tempo
La missione principale di Lucy è l’esplorazione degli asteroidi troiani di Giove, due gruppi di corpi celesti che condividono l’orbita del gigante gassoso, situati nei punti lagrangiani L4 e L5 del sistema Sole-Giove. Questi asteroidi sono considerati fossili del Sistema Solare primordiale, testimoni della sua formazione ed evoluzione. A differenza di altre missioni asteroidali, Lucy non atterrerà su nessun asteroide né raccoglierà campioni. La sua strategia è quella di osservare un gran numero di oggetti da remoto, utilizzando strumenti scientifici avanzati per determinarne la composizione, la struttura e la storia. Nel 2027, Lucy raggiungerà la regione del “campo greco” (L4), ove esaminerà gli asteroidi 3548 Eurybates, il suo satellite 15094 Polymele, 11351 Leucus e 21900 Orus. Dopo un sorvolo della Terra programmato per il 2030, la missione si dirigerà verso la zona del “campo troiano” (L5), dove nel 2033 incontrerà il corpo celeste binario 617 Patroclus-Menoetius.
Un’Eredità Scientifica Duratura
La missione Lucy è destinata a rivoluzionare la nostra comprensione del Sistema Solare primordiale. Studiando gli asteroidi troiani, Lucy ci fornirà informazioni preziose sulla composizione e l’evoluzione dei materiali che hanno dato origine ai pianeti. Questi dati ci aiuteranno a ricostruire la storia del nostro sistema planetario e a comprendere meglio i processi che hanno portato alla formazione della Terra e alla nascita della vita. La missione Lucy è un investimento nel futuro della conoscenza scientifica, un’esplorazione audace che ci porterà a scoprire i segreti del nostro passato cosmico. La sonda continuerà a orbitare ciclicamente tra L4 e L5 con un passaggio ogni sei anni, offrendo un’occasione unica per osservare i corpi primordiali del Sistema Solare rimasti pressoché intatti dalla sua formazione.
Lucy: Un Ponte tra Passato e Futuro
La missione Lucy, intitolata al famoso fossile di Australopithecus afarensis, rappresenta un ponte ideale tra la nostra comprensione dell’evoluzione umana e la nostra esplorazione delle origini del Sistema Solare. Proprio come il fossile Lucy ha rivoluzionato la paleoantropologia, la sonda Lucy promette di trasformare la nostra conoscenza degli asteroidi troiani e della storia del nostro sistema planetario. L’asteroide 52246 Donaldjohanson, dedicato allo scopritore del fossile Lucy, è un omaggio a questa connessione tra passato e futuro, tra la ricerca delle nostre radici terrestri e l’esplorazione delle nostre origini cosmiche.
Amici appassionati di spazio, riflettiamo un attimo sull’importanza di questa missione. Nel contesto della space economy, Lucy rappresenta un investimento strategico nella conoscenza scientifica e nello sviluppo tecnologico. Una nozione base di space economy è che l’esplorazione spaziale genera innovazione e progresso in diversi settori, dalla scienza dei materiali all’elettronica, dalla robotica all’intelligenza artificiale.
Una nozione più avanzata è che la space economy non si limita alle attività spaziali in sé, ma include anche le applicazioni e i servizi che derivano dai dati e dalle tecnologie spaziali. Ad esempio, la missione Lucy potrebbe portare allo sviluppo di nuovi strumenti di osservazione e analisi che potrebbero essere utilizzati anche per monitorare l’ambiente terrestre o per esplorare risorse naturali.
In definitiva, la missione Lucy ci invita a riflettere sul nostro ruolo nell’universo e sulle opportunità che l’esplorazione spaziale ci offre per ampliare i nostri orizzonti e migliorare la nostra vita.