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- Ska-Low ha catturato una porzione di cielo di 25 gradi quadrati.
- Rivelate oltre 85 galassie con buchi neri supermassicci.
- Le antenne amplificano i segnali 135 volte più velocemente di altri radiotelescopi.
Un Nuovo Orizzonte nell’Esplorazione Radioastronomica
Il 19 marzo 2025 segna una data significativa per l’astronomia mondiale: il radiotelescopio SKA-Low, parte dell’ambizioso progetto Square Kilometre Array (SKA), ha rilasciato la sua prima immagine. Questo risultato, ottenuto con una versione preliminare del telescopio operante in Australia, apre una finestra inedita sull’universo profondo, promettendo di rivoluzionare la nostra comprensione del cosmo. L’immagine cattura una porzione di cielo di circa 25 gradi quadrati, rivelando oltre 85 galassie, ognuna con un buco nero supermassiccio al centro. Questi oggetti celesti, situati a miliardi di anni luce di distanza, appaiono come puntini luminosi nelle lunghezze d’onda radio, offrendo uno sguardo senza precedenti sulla struttura e l’evoluzione dell’universo.
Dettagli Tecnici e Contributi Internazionali
SKA è un’iniziativa internazionale co-ospitata tra Australia e Sudafrica, con contributi fondamentali da nazioni di tutto il mondo, inclusa l’Italia. Il radiotelescopio SKA-Low, operativo a basse frequenze (50 MHz – 350 MHz), ha utilizzato solo 1.024 delle 131.072 antenne previste per questa prima immagine. L’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo del progetto, perfezionando il design dell’antenna Skala4.1Al con la collaborazione dell’Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell’Informazione e delle Telecomunicazioni (IEIIT) del CNR e la ditta Sirio Antenne.
La ditta Sirio Antenne, con base operativa nel mantovano, ha vinto la gara d’appalto per la fabbricazione della prima tranche di antenne a struttura log-periodica, destinate al telescopio australiano.
Il gruppo Elemaster, con stabilimenti in provincia di Lecco, è responsabile dell’industrializzazione e dell’assemblaggio del sottosistema di elaborazione del segnale (SPS), gestendo i flussi di dati provenienti dalle decine di migliaia di antenne su 65.000 bande di radiofrequenze.

Prospettive Future e Potenzialità Scientifiche
La prima immagine di SKA-Low rappresenta solo un assaggio del suo potenziale. Una volta completata l’installazione di tutte le antenne, il telescopio sarà in grado di rivelare oltre 600.000 galassie nello stesso campo visivo. Questo aumento esponenziale della sensibilità permetterà agli scienziati di studiare le galassie più deboli e distanti, risalendo all’universo primordiale, quando le prime stelle e galassie hanno iniziato a formarsi. Le antenne di SKA-Low, distribuite su 512 stazioni in una regione di 74 chilometri, consentiranno di rilevare anche i segnali più deboli, amplificandoli 135 volte più velocemente dei radiotelescopi esistenti. Il radiotelescopio SKA-Mid, situato in Sudafrica e composto da 197 parabole di 15 metri di diametro, completerà le capacità di SKA-Low, offrendo una visione completa dell’universo nelle diverse frequenze radio.
Un Nuovo Capitolo per la Space Economy e la Ricerca Scientifica
L’avvio delle operazioni di SKA-Low non è solo un traguardo scientifico, ma anche un’importante pietra miliare per la space economy. Il progetto ha stimolato lo sviluppo di tecnologie innovative nei settori dell’elettronica, dell’informatica e delle telecomunicazioni, creando nuove opportunità per le imprese e i ricercatori italiani. La collaborazione tra INAF, CNR, Sirio Antenne ed Elemaster dimostra come la sinergia tra ricerca pubblica e industria privata possa portare a risultati straordinari, generando valore economico e sociale. L’impatto di SKA sulla space economy si estende anche alla formazione di nuove competenze e alla creazione di posti di lavoro altamente qualificati, contribuendo a rafforzare la competitività del sistema paese nel settore aerospaziale.
Riflessioni Finali: Oltre l’Orizzonte Visibile
L’immagine di SKA-Low è più di una semplice fotografia dell’universo. È una promessa, un invito a esplorare l’ignoto e a sfidare i confini della nostra conoscenza. Come esseri umani, siamo naturalmente curiosi, spinti dal desiderio di comprendere il nostro posto nel cosmo. Progetti come SKA ci offrono gli strumenti per soddisfare questa sete di conoscenza, aprendo nuove prospettive sulla natura dell’universo e sulle leggi che lo governano.
Una nozione base di space economy, applicabile al tema di SKA, è il concetto di ritorno tecnologico: gli investimenti nella ricerca spaziale spesso generano innovazioni che trovano applicazioni in altri settori dell’economia, come l’elettronica, l’informatica e le telecomunicazioni. Una nozione più avanzata è il ruolo dei big data nell’astronomia moderna: la quantità di dati generata da telescopi come SKA richiede lo sviluppo di algoritmi e infrastrutture di calcolo avanzate, creando nuove opportunità per le imprese specializzate nell’analisi dei dati.
SKA ci ricorda che la ricerca scientifica non è solo un’attività accademica, ma un motore di progresso economico e sociale. Investire nella scienza significa investire nel futuro, creando nuove opportunità per le generazioni a venire. E tu, caro lettore, cosa pensi di questa straordinaria avventura scientifica? Quali sono le domande che ti suscita l’immagine di SKA-Low?